Quando ero piccolina avevo questo vestito tutto arricciato in punto smok a quadrettini bianchi e rossi, con le spalline a palloncino. Era il mio vestito preferito e avrei voluto indossarlo sempre. Con gli anni il mio gusto per questa estetica non è svanito, infatti anche attraverso Catheclisma cerco di portare avanti questa estetica molto romantica.

Un libro che mi piace molto è Supplemento al dizionario italiano di Bruno Munari. Adoro l’ironia che Munari utilizza nei suoi lavori, mi sento molto rappresentata e poi, da vera italiana, questo libro è fantastico.

La vita che faccio è super frenetica, a volte mi sento proprio come una pallina da ping pong. Infatti se dovessi scegliere un capo che non potrebbe mai mancare nel mio armadio sarebbe un paio di sneakers. In particolare in questo momento ho delle Salomon XT6 nere e quando so che starò in giro tutto il giorno le indosso sempre. 

Parigi per me è stata super di ispirazione. Un ricordo che mi porto sempre dietro è legato al laboratorio dell’atelier dove lavoravo. Un giorno ho preso un laccetto di pizzo e me lo sono messa al collo. Da quel momento non l’ho più tolto e penso che se lo perdessi ci rimarrei davvero male. In generale sono molto legata ai miei vestiti, anche se non ne ho tanti. Però ci sono così affezionata che anche prestarli o farli provare alle mie amiche mi scoccia. 


Di recente ho fatto un pop-up con il mio brand qui a Milano, è stata un’esperienza assurda, super faticoso ma davvero gratificante. Durante i giorni dell’evento ho riprodotto come sottofondo un album di Ana Roxanne, il pezzo che preferisco dell’album si chiama Slowness. Mi piace molto perchè si tratta di musica ambient i cui suoni sono lenti, quasi meditativi e portano secondo me ad uno stato di riflessione ed introspezione.

In generale non mi definisco una persona scaramantica però ci sono dei rituali che mi fanno stare bene. In particolare proprio quando ero a Parigi ho iniziato a bruciare la salvia bianca per allontanare le energie negative. Credo molto nelle energie che mi circondano, anche di primo impatto, quando conosco delle persone cerco sempre di capire che vibe mi danno.

Penso che Parigi sia la mia città del cuore. Una delle cose che più amo della città sono i mercatini e i negozi vintage nei quali ho sempre fatto dei veri affari. Quello che mi ricordo meglio riguarda una giacca di pelle marrone incredibile che ho pagato solo 5 euro. Mentre la provavo una signora mi si è avvicinata e pur di non fargliela prendere, ho finto che fosse mia. 

Mi capita spesso di associare dei profumi a dei ricordi. Infatti se penso al mio erasmus a Parigi mi vengono subito in mente gli odori dei profumi che indossavo in quel quel periodo e che avevo proprio comprato lì. Uno sa di sandalo e iris ed è di un brand che si chiama Fueguia, l’altro si chiama invece Marciel n.3 ed è di Rhizome e lo usavo principalmente di sera.